Strade e mura impregnate di storia antica

Compiano è uno dei borghi fortificati meglio conservati del parmense.

A differenza di  di tante borgate della provincia, questo piccolo paese adagiato sul colle conserva un magnifico castello ma anche la sua antica cinta muraria intatta.

Tre porte, alte mura e torri cilindriche garantivano la prima linea di difesa per la pace e sicurezza dei compianesi, che vivevano al protetto tra le pareti delle loro case strette in cortine edilizie.

scorcio delle mura

Compiano era, insieme a Bardi, uno dei due gioielli dei principi Landi, che l’annoverarono tra le dimore predilette.

Il castello, non imprendibile a giudizio di alcuni al viaggiatori del passato, fu comunque spesso al centro di aspre contese, data la sua collocazione strategica.

Gl’ impavidi uomini d’arme erano sempre in costante esercizio, allendandosi con mezzi e cavalli in finte battaglie negli spazi aperti attorno il paese.

scorcio del castello di Compiano

Bellissime donne e coraggiosi mercanti

Nonostante il costante clima d’allerta, gli uomini e le donne di Compiano si distinsero in passato per intraprendenza e bellezza.

Scrisse il capitano Boccia nel suo resoconto di viaggio alle montagne parmensi (1804) che le donne di Compiano gli parvero le più belle che avesse visto tra questi monti, e che gli uomini si potevano trovare un pò ovunque nelle fiere più importanti.

Abituati al rischio, I commercianti compianesi nei secoli passati viaggiarono infatti sino ai confini del mondo,  frequentando anche le lontane fiere di Persia e Turchia.

Si commerciava di tutto, da belve feroci al petrolio, all’inchiostro e al poco vino che la terra era in grado di offrire.

Un vino dolce ma alle volte anche brusco, che si poteva facilmente mischiare con quello di Pontremoli e della Val Padana.

Ogni casa del borgo conserva segretamente la sua storia, in grado di evocare i ricordi di conventi, saggi dottori e nobili impavidi.

L’aria buona e fresca d’estate, unitamente ai miti inverni, invogliava la permanenza nel borgo sin dagli scritti del XVII secolo.

scorcio del borgo

Storie di arte e fede nella pieve

La chiesa del paese, di antica origine plebana, conserva preziose testimonianze di arte, fede e curiose storie che vedono per protagonista un antico crocefisso ligneo, grande protettore del paese assieme a San Rocco, la cui statua seicentesca in marmo si conserva in un’apposita cappella.

Non lontano, l’ex oratorio dei “Battuti” ricorda un’antica pratica di devozione locale, che vide nella mortificazione del proprio corpo la valorizzazione dell’ anima.

La visita, di circa due ore, esplorerà la chiesa e le vie del borgo, facendo tappa in spazi e luoghi di difficile accesso al pubblico, come ad esempio le antiche prigioni del palazzo comunale.

Il servizio guidato è attivo nelle giornate del 26 Luglio e del 19 Agosto 2020.

Si avrá inoltre l’occasione di godere suggestivi panorami da spazi normalmente chiusi alle visite, per una passeggiata tematica all’insegna della storia, dell’arte e dell’ambiente locale.  

Uno degli ingressi fortificati al borgo

Per info, costi e prenotazioni per la visita collegati al link del turismo in val taro.

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