Fontanellato è un grazioso paese della bassa parmense che un tempo doveva somigliare ad una piccola Venezia. Un fitto dedalo di canali e fossati circondava il paese sino a poco più di cent’anni fa.
una piccola capitale
L’ acqua è stata per secoli una difesa e fonte di ricchezza per popoli e nobili famiglie. I Sanvitale, governando questo elemento, accumularono per secoli grandi proprietà terriere che trasformarono in verdi e ricchi pascoli.
Il formaggio divenne prodotto sempre più diffuso, ma anche dal fossato attorno il loro castello i Sanvitale trassero piaceri gastronomici. Anguille, lucci e gustosi gamberi d’acqua dolce non mancavano nelle tavole di questi signori, che potevano procurarsi prodotti ittici freschi dalle risorgive d’acqua limpidissima.
arte e mecenatismo
Il benessere raggiunto da questa famiglia si riflesse anche sulle strade della loro “piccola capitale”, in cui sorsero pregevoli edifici porticati ed artistiche chiese.
Non solo il grande e famoso santuario mariano del paese trabocca di opere d’arte, ma anche le sagrestie di S. Croce e della chiesa di S. Maria Assunta, conosciuta anche come oratorio di San Gaetano, sono piccoli capolavori d’intaglio barocco, degni gioielli d’una minuscola città.
Il tempo sembra essersi fermato e le sagrestie conservano pure gli originari quadri incastonati come gemme tra i decori del mobilio. Curiosando tra le portelle ed i cassetti si possono ancora vedere incollati vecchi pezzetti di carta, con annotato in antesignana calligrafia l’originario arredo ivi conservato. Nobili quadri e preziosi altari raccontano il mecenatismo dei Sanvitale, che hanno voluto arricchire le loro chiese con opere di valenti artisti.
un “reportage” storico d’eccezione
Un “reporter” d’eccezione, Carlo Giuseppe Fontana, a fine seicento descrisse il castello dei signori circondato dalle case dei loro sudditi. Camminando per il borgo è ancora possibile riconoscerne i luoghi descritti, come la piazza dove si giocava a palla o si radunava la milizia.
Il podestà di Fontanellato, uomo di fiducia dei conti Sanvitale, fu per secoli l’uomo forse più odiato e al tempo stesso amato del paese. Il pretorio era sede del suo potere. Responsabile del buon vivere quotidiano, doveva imporre multe a chi bestemmiava, a chi danneggiava prati e a chi demoliva casa senza consenso dei conti. Il podestà garantiva la manutenzione di acque e ponti e gli stessi Sanvitale non potevano interferire il suo operato.
La piccola Fontanellato, un tempo circondata da valide difese, conserva una delle sue due originarie porte quattrocentesche, che già nel cinquecento divenne una dimora.
Il luogo dette i natali ad uno dei più stimati archeologi dell’800 italiano: Luigi Pigorini. Egli nacque proprio in un territorio che molto gli ha offerto per i suoi studi in merito alla preistoria italiana. Le arature dei campi di tanto in tanto svelano ancora i resti di antichissimi insediamenti preistorici.
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