Borghi antichi e piccole chiese di montagna svelano i loro segreti e le storie più nascoste.
I sudori e i sacrifici della povera gente di montagna si è per secoli materializzato in manufatti e opere di provetti artigiani.
Abili mani che hanno reso uniche piccole e semplici chiese di campagna, come a Pieve di Campi, Barbigarezza o Cereseto.
La dura vita di chi, a stento, riusciva invece a raccogliere lo stretto necessario per il vivere quotidiano, ha invece realizzato prodotti di “arte povera”, semplici ma carichi di valori.
Portali, simboli incisi su pietre come a Calice, ma anche oggetti e case determinano le caratteristiche dei luoghi.
Le dimore, così arricchite, rendendo questi luoghi unici e irripetibili, veri e propri monumenti in grado di raccontare storie, credenze, sofferenze e leggende.
Geniali imprenditori hanno saputo cogliere le occasioni per avviare in passato attività proficue legate ad un ponderato sfruttamento delle risorse ambientali.
Parte di queste attività sono ancora in funzione e conosciute anche al di fuori dell’Italia.
Il buio della notte esalta le percezioni di borghi e musei, come a Compiano o al seminario Vescovile di Bedonia, geloso custode di innumerevoli testimonianze.
Queste valli, apparentemente tagliate fuori dal mondo, videro il passaggio di Re e principesse come Elisabetta Farnese che, almeno in una notte di mezza estate, rivivrà nelle vie di Borgotaro in compagnia di ospiti curiosi per conoscere la sua avventura.
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